INAIL e IIT avviano un'importante collaborazione scientifica per lo sviluppo di tecnologie robotiche nel campo della riabilitazione e della protesica. Il progetto - di durata triennale e' stato firmato da Massimo De Felice, Presidente dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), e da Gabriele Galateri, Presidente dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Ottimizzare l'impiego delle risorse umane e delle rispettive conoscenze in campo tecnico-scientifico, protesico e riabilitativo è l'obiettivo condiviso dai due Istituti, al fine di raggiungere risultati di elevato livello qualitativo, trasferibili al mondo industriale per la messa in produzione di dispositivi avanzati a costi competitivi e maggiormente sostenibili dal sistema sanitario e dai pazienti, allargando così il numero dei potenziali fruitori.L'accordo - che è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche Giuseppe Lucibello, direttore generale dell'INAIL, e Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'IIT - fa leva sui riconosciuti livelli di eccellenza internazionale dei partner nei rispettivi ambiti di ricerca. In particolare, verranno lanciati due progetti di elevato livello tecnologico e ad alto impatto sociale: lo sviluppo di un esoscheletro motorizzato per la deambulazione di soggetti paraplegici (l'esoscheletro e' una struttura esterna in grado di potenziare le capacità fisiche di chi la indossa e può avere innovative applicazioni in campo medico e nelle terapie riabilitative). L'esperienza clinica di INAIL, l'analisi dei prodotti già disponibili sul mercato e i risultati ottenuti da IIT nel campo della robotica umanoide con particolare attenzione alla sensoristica, al controllo e all'equilibrio nella deambulazione (progetti COMAN e iCub), sono il punto di partenza per lo studio di nuovi esoscheletri che presentino soluzioni innovative legate a vestibilità, controllo, personalizzazione e sicurezza; lo sviluppo di un sistema protesico avanzato di arto superiore che prevede lo studio di una mano poliarticolata e di un polso innovativi in grado di interfacciarsi con le migliori tecnologie oggi disponibili. L'obiettivo è di progettare e realizzare dispositivi di più facile utilizzo, con un buon livello di affidabilità e prestazioni e un costo sostenibile per gli amputati e per il sistema del welfare, differenziandosi così rispetto alle numerose mani poliarticolate presenti oggi sul mercato. L'accordo prevede nei tre anni di durata un apporto di risorse da parte dei due istituti per un valore complessivo di 11,5 milioni di euro. ''Con questo accordo - ha commentato Massimo De Felice - uniamo le nostre forze verso attività e prospettive all'avanguardia in un ambito di ricerca di confine come la robotica. Si tratta infatti di una collaborazione che sfrutta in modo molto appropriato le specificità dei due istituti: da una parte l'alta capacità di ricerca dell'IIT, dall'altra l'esperienza nel campo della ricerca applicata maturata in tanti anni dall'INAIL, soprattutto con le attività svolte presso il Centro protesi di Vigorso di Budrio''. Per il presidente dell'INAIL, ''questa esperienza sarà utile sia per la messa a punto dei prototipi sia nell'educazione all'utilizzo di questi manufatti ad alta tecnologia. Un conto, infatti, e' avere a disposizione gli strumenti e un altro avere l'esperienza necessaria per trasferire a chi dovrà farne uso le nozioni per un utilizzo efficace''. Gabriele Galateri ha sottolineato che ''per l'IIT questa partnership rappresenta un passo molto importante per il raggiungimento dell'obiettivo della sua missione, che consiste nell'eccellenza scientifica e nel trasferimento dei risultati della ricerca al nostro sistema industriale. La collaborazione con l'INAIL è molto importante anche per le ricadute positive che ne deriveranno, che si possono valutare su tre piani''. Il primo, ha precisato il presidente dell'Istituto italiano di tecnologia, "è quello dei pazienti, che attraverso gli strumenti che saranno messi a punto saranno in grado di ritrovare una vita sociale piena. Il secondo è quello della collettività, perché questi dispositivi permetteranno di ridurre i costi dell'assistenza, migliorando la sostenibilità del welfare nazionale. E infine il piano del sistema industriale ed economico del Paese, perché con questo accordo puntiamo a raggiungere una leadership internazionale in un ambito specifico della robotica''.