Da Inail e Campus Bio-Medico un braccio bionico che si controlla come un braccio naturale
immagine 21/06/2018 CCI Informa

Dopo l’intervento chirurgico al policlinico universitario romano per trasformare i muscoli del grande pettorale in moltiplicatori dei segnali nervosi, sarà applicato a una donna 27enne al Centro Protesi di Vigorso di Budrio. Per la prima volta un paziente operato in Italia riuscirà a controllare una protesi bionica anche con amputazione a livello della spalla
 
ROMA - Una donna di 27 anni che un anno e mezzo fa ha perso il braccio destro in un grave incidente stradale potrà tornare ad afferrare e manipolare oggetti grazie a una protesi bionica, frutto della collaborazione scientifica tra l’Università Campus Bio-Medico di Roma e il Centro Protesi Inail. 

Una sperimentazione con pochissimi precedenti al mondo. Dopo l’intervento chirurgico eseguito nei giorni scorsi al policlinico universitario romano per trasformare i fasci muscolari del grande pettorale – inutilizzato dopo l’amputazione all’altezza della spalla – in moltiplicatori dei segnali nervosi, la protesi bionica sarà applicata alla paziente presso il Centro di Vigorso di Budrio. Si tratta di un intervento rivoluzionario che ha pochissimi precedenti al mondo. In Italia, in particolare, è la prima volta che una persona con questo tipo di amputazione potrà controllare una protesi bionica anche a livello dell’articolazione della spalla.

La tecnica della reinnervazione muscolare mirata. La tecnica alla base dell’operazione eseguita dall’equipe di Vincenzo Denaro, ordinario di Ortopedia e Traumatologia del Campus Bio-Medico, affiancata da Oskar Aszmann, chirurgo viennese che ha già effettuato altre operazioni di questo tipo, è la cosiddetta “Targeted Muscle Reinnervation” (reinnervazione muscolare mirata). Quando gli impulsi del cervello arrivano ai muscoli del grande pettorale, elettrodi captatori di superficie li trasmettono al braccio protesico con un’intensità mille volte superiore. Sulla protesi bionica verranno disposti speciali stimolatori cutanei che trasmettono al cervello le sensazioni tattili riguardo la consistenza degli oggetti impugnati dall’arto artificiale, consentendone così la presa e la manipolazione.

Previsto un addestramento intensivo di circa tre mesi. Questo intervento costituisce uno snodo cruciale del progetto di ricerca che l’Istituto sta realizzando in partnership con il Campus Bio-Medico. L’obiettivo, come sottolineato dal direttore del Centro Protesi Inail, Angelo Andretta, è quello di “influire positivamente sulla qualità della vita dei nostri infortunati”, attraverso lo sviluppo di pratiche cliniche che permettano di utilizzare appieno le più avanzate soluzioni protesiche rese disponibili dalle nuove tecnologie. La realizzazione del braccio protesico bionico al Centro Protesi di Vigorso di Budrio avverrà fra 4-6 mesi, dopo il completamento del processo di reinnervazione muscolare, e sarà seguita da una fase di training intensivo di circa tre mesi per insegnare alla paziente a controllarne i movimenti. (fonte Inail)